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    Occhi rossi? Potrebbe essere Vernal

    (...) Circa il 20% della popolazione italiana soffre di allergie; nel 10% dei casi si tratta di bambini, che si ritrovano così alle prese non solo con arrossamenti oculari ma anche con sintomi nasali. “L’inefficacia dei comuni trattamenti antiallergici, come gli antistaminici per via oculare, e una difficoltà di adattamento alla luce soprattutto all’esterno, ma anche al risveglio nei casi più gravi, sono sintomi importanti che devono far insospettire”, spiega Susanna Esposito (...).

    “Quando la fotofobia è molto intensa - prosegue Esposito - occhiali scuri e cappellini sono uno strumento indispensabile di protezione ed è ovviamente necessario escludere rapidamente una lesione della cornea con una valutazione oculistica e poi allergologica al fine di iniziare una terapia idonea ed evitare il rischio di esiti permanenti”. Vietato, quindi, temporeggiare: se si sospetta che dietro agli occhi rossi di un bambino si possa nascondere qualcosa di più di un’allergia è bene parlare dei propri dubbi con il medico o con il pediatra.

    L’identikit della Vernal. La Vkc è una delle malattie rare più frequenti. La sua causa è attualmente sconosciuta, ma si sa che nel 70-80% dei casi si manifesta tra i 3 e gli 8 anni, che è più frequente fra i maschi e che nella maggior parte dei casi si risolve verso l’età dello sviluppo. La sua prevalenza è maggiore nelle aree a clima caldo e temperato, incluso il bacino del Mediterraneo, e i sintomi in genere iniziano in primavera, peggiorano o persistono in estate e tendono a risolversi in autunno. Fra di essi sono inclusi arrossamento, prurito, bruciore, secrezione di muco filamentoso, lacrimazione, sensazione di avere un corpo estraneo nell’occhio e fotofobia. Inoltre in presenza di Vkc le ciglia possono essere più lunghe rispetto alla media (...)

     

    Fonte: http://salute24.ilsole24ore.com/)

    Il mal di testa ci vede bene. State attenti a linee e punti

    L’emicrania oftalmica è un mal di testa caratterizzato anche da disturbi visivi. 
    Questo tipo di disturbo è un mal di testa a causa del quale possono comparire difficoltà nella vista, come, ad esempio, linee nella parte centrale o in quella periferica della visione. Le linee a volte possono essere associate a fenomeni lampeggianti. La causa principale è uno spasmo temporaneo dei vasi sanguigni dietro l’occhio e alla base di questo problema ci possono essere diversi motivi. Il problema, infatti, può essere causato da alcuni disturbi della vista che non sono stati corretti, come la miopia o l’astigmatismo, oppure da altre patologie oculari, come la cataratta. Le origini del problema possono essere anche di altro tipo, come l’infiammazione del nervo trigemino. I sintomi dell’emicrania oftalmica sono caratterizzati dall’apparizione di flash luminosi, come riflessi di luce colorati che compaiono nel campo visivo. Possono comparire anche punti neri nel campo visivo e ci sono anche altri sintomi, che riguardano la nausea e il formicolio agli arti superiori. Questi sintomi che precedono il dolore di solito durano tra i 5 e i 20 minuti. La durata del mal di testa, invece, può variare da circa quattro ore fino anche a 2 o 3 giorni. Si consiglia una visita oculistica.

     

    (Fonte: www.laprovinciadivarese.it)

    Retinite pigmentosa: sintomi, diagnosi e cure

    La retinite pigmentosa è una patologia a carico degli occhi che provoca diversi sintomi, per cui è importante giungere a unadiagnosi il prima possibile. Esistono delle cure? Con “retinite pigmentosa” si indicano delle malattie ereditarie della retina: il termine “retinite” indica, infatti, una disfunzione della retina; mentre l’aggettivo “pigmentosa” fa riferimento al fatto che, negli stadi avanzati della patologia, compaiono nella retina delle zone abnormi di pigmento. Con il tempo, la retina si deteriora e perde la capacità di trasmettere al cervello le informazioni visive. La diagnosi della retinite pigmentosa può essere confermata attraverso un elettroretinogramma e altri esami specifici. La malattia – abbastanzarara, in quanto colpisce una persona su circa 4 mila – sarebbe da rapportare a una degenerazione primitiva dei fotorecettori, che si verifica a causa di mutazioni che interessano alcune proteine. Ma qual è la sua sintomatologia esatta? Esiste un trattamento efficace per poter sperare nella guarigione?

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    (Fonte: http://www.tantasalute.it)

    L'esperto: cosa fare se gli occhi sono troppo secchi

    “E' una malattia dell'occhio in cui le lacrime evaporano con facilità per cui diventa l'occhio diventa secco”. Così il dottor Lucio Buratto, direttore scientifico del Centro ambrossiano oftalmico, a margine della presentazione del mese della prevenzione e cura dell'occhio secco (dal 21 marzo al 21 aprile a Milano e Varese) oggi al Circolo della Stampa di Milano. "L'uso di tablet e di computer aumenta questa sintomatologia – spiega - Diventando secco, si lamenta nel senso che compaiono rossore, bruciore, fastidio, sensazione di sabbia, sensazione di disagio, difficoltà a lavorare, specialmente, al computer e in ambienti secchi. È una patologia legata all'inquinamento, all'uso eccessivo della vista soprattutto in ambienti secchi, molto spesso anche all'età. Più l'occhio invecchia, più l'occhio diventa secco (...) Quando la patologia si fa più grave, occorre ricorrere ad altri metodi. Ci sono dei sistemi per stimolare la produzione lacrimale, ci sono dei trattamenti da fare in un ambulatorio oculistico. Oppure si possono occludere le vie lacrimali temporaneamente con dei tappini. O, ancora, si possono fare delle terapie anti-infiammatorie o, comunque, terapie che aumentano la produzione di lacrime.(...)

    (Fonte: www.ilsecoloxix.it)

     

    Occhi nuovi grazie alle staminali

    Un metodo per generare i principali tipi di tessuto oculare a partire da cellule staminali pluripotenti indotte umane è stato definito da un gruppo di ricercatori dell'Università di Osaka, che lo descrivono in un articolo pubblicato su "Nature". Di particolare interesse è il fatto che lo sviluppo di questo tessuto avviene in un modo che rispecchia lo sviluppo embrionale naturale dell'occhio.

    L'occhio è infatti composto di tessuti altamente specializzati che sono derivati da una varietà di linee cellulari differenti. Studi precedenti avevano dimostrato che particolari tipi di cellule, come quelli che costituiscono la retina o la cornea, potevano essere creati in laboratorio a partire da staminali pluripotenti, ma senza riprodurre la complessità dello sviluppo dell'intero occhio.

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    (Fonte: www.lescienze.it)

    Cibo e vista, gli alimenti per il benessere degli occhi.

    Può una corretta alimentazione contribuire ad un funzionamento migliore della vista? Per molti esperti la risposta è di sicuro affermativa. Gli occhi, infatti, risentono spesso di stili di vita poco sani, ore e ore trascorse davanti al pc, effetti dannosi di fumo e smog e di numerose altre variabili in grado di provocare conseguenze per niente piacevoli alla vista. Inoltre, come praticamente tutti gli organi del corpo umano, anche le cellule degli occhi subiscono logoramenti col tempo, oltre ad essere soggette al fenomeno dell’ossidazione, ovvero a un processo che porta le cellule degli occhi a perdere vitalità. Effettuare almeno una volta all’anno delle visite specialistiche è un buon inizio per prendersi cura della propria vista. Poi, come capita molto spesso, anche uno stile di vita sano può giocare un ruolo non secondario da affiancare ad un sano rapporto tra cibo e vista.

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    (Fonte: www.lacucinaitaliana.it)

    Occhi di gatto in salsa Seventy, gli occhiali da sole protagonisti al Mido

    Da diva, con montatura squadrata e lenti nerissime, pronte a nascondere lo sguardo dai flash dei paparazzi, ma anche allungati, un po' da gatta nelle tinte animalier e lenti sfumate, con applicazioni Swarovski, smaltati e perlati. Senza dimenticare quelli tondi, formato extra large tanto cari a Janis Joplin negli anni 70. Ma soprattutto leggeri e con uno sguardo attento all’innovazione. Sono queste le tendenze per gli occhiali da sole, in scena fino a oggi al Mido, a Milano, la fiera dedicata all’eyewear e punto di riferimento per tutto il settore.

    Tra le novità di quest’anno l’introduzione di More!, area satellite del Design Lab che da sempre ospita le aziende più audaci ed innovative, a cui sarà collegato con un tunnel. Gli occhiali da sole, tra i protagonisti indiscussi di ogni guardaroba che si rispetti, si tingono e si arricchiscono con pietre preziose, plexiglass colorato, montature appariscenti e lenti specchiate. Poco importa che si scelga di convertirsi alla seduzione del cat-eye o giurare eterna fedeltà all’occhialone da nerd, quel che conta è farsi notare (...)

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    (Fonte: http://www.adnkronos.com/)

    Occhiali da sole: ispirazione evergreen attraverso miti e icone.

    (...) Ecco una mini compilation di curiosità sui i modelli e i personaggi più mitici degli occhiali che hanno fatto la storia.
    1- Ray Ban Aviator: il modello più famoso in assoluto, nasce nel 1930 per i piloti americani come protezione dalla luce durante il volo.
    2- Karl Lagerfeld: avete mai visto Kaiser Karl  senza occhiali da sole? La risposta è sicuramente no perché ha un problema di lacrimazione che nasconde sotto lenti tassativamente scure!
    3- Lolita, gli occhiali mai visti: l'immaginario comune della ninfetta di Kubrick è sicuramente quello della locandina del film, Sue Lyon ammiccante con grandi occhiali a cuore. La scena e gli occhiali però non sono mai apparsi né in pellicola né nel racconto di Nabokov ma si sono insinuati nella memoria collettiva facendo vendere milioni di occhiali come quelli. 
    4- Cat Eyes : anno di nascita 1950.Le donne più estrose lo indossano abbinandoci la classica acconciatura dei tempi il "cofanone" beehive.
    5- Wayfarer: inventati nel 1953, indossati da un numero indefinito di star tra cui, James Dean, Andy Warhol, Bob Dylan e Debbie Harry, solo per citarne alcuni. Ray Ban ringrazia ancora una volta, e si aggiudica il primato di modello più venduto della storia.

     

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    (Fonte: www.elle.it)

     

    Occhiali da vista, il nuovo must di primavera.

    Che sia per necessità o anche solo per vezzo, la regola è scegliere le montature più particolari e ricercate. A noi piacciono quelle "da gatta", molto femminili, che sono state decretate anche dagli stilisti come le più gettonate della prossima stagione. Il modo più divertente per indossarle è giocare sui contrasti, accostandole magari a un look maschile o a uno super-casual.

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    (Fonte: http://d.repubblica.it/)

    I tagli di capelli più indicati per chi porta gli occhiali.

    (...) Chignon e acconciature retrò per occhiali cat-eye e a farfalla, tagli boyish e carrè sfilatissimi per montature ampie e particolari e long bob asimettrici per quelle più piccole e meno importanti: ecco i tagli di capelli più indicati per ogni tipo di occhiale!

    Tagli di capelli per occhiali larghi e rettangolari

    Con gli occhiali larghi, caratterizzati cioè da montature ampie e spaziose - generalmente scelti dalle donne con i visi a forma di triangolo rovesciato, a cuore o a diamante - sarebbe opportuno affidarsi a tagli di capelli che controbilancino l'ampiezza puntando su unallungamento del viso: l'ideale in questi casi sarebbero pettinature che portino un po' di volume nella parte alta e restino più leggere e svuotate lateralmente (...)

    Tagli di capelli per occhiali grandi - tondi o quadrati 

    Con gli occhiali grandi - tondi o quadrati che siano - bisognerebbe ragionare al contrario dell'esempio precedente. Se infatti, prima si tendeva a svuotare lateralmente, con scalature à go-go, e a dare volume nella parte alta, qui accade l'esatto opposto: riempire la zona laterale, in modo che non sia troppo "sgonfia" e rischi di risaltare eccessivamente la montatura che si estende in altezza e non in larghezza (...)

    Tagli di capelli per occhiali piccoli

    Con gli occhiali piccoli - tondi, quadrati o rettangolari - il rischio che si corre è quello di scegliere un taglio troppo regolare o dalle linee definite che incaselli eccessivamente il volto senza dare alcuna armonia. Meglio evitare dunque lunghezze pari, carrè geometrici o tagli squadrati e con poco movimento, ben vengano invece, tagli corti o medio-corti con ciocche sbarazzine e scalature, long bob asimmetrici o tagli cortissimi. Da evitare anche hairstyle eccessivamente lunghi, che con la dimensione ridotta della montatura si sposerebbero poco (...)

    Tagli di capelli per occhiali a farfalla e cat eye

    Retrò e bon ton, gli occhiali a farfalla o da gatta richiamano pettinature dal gusto vintage o hairstyle dal look romantico e chic. Perfette ad esempio, acconciature leggermente cotonate, chignon messy style e raccolti o semiraccolti con frange asimmetriche o ciuffi laterali. Lunghi o corti, basta che i tagli che scegliete siano in linea con il mood chic che la montatura affusolata suggerisce. Evitate volumi netti e geometrici e linee poco armoniose.

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    (Fonte: www.alfemminile.com)

    Emicrania oftalmica: cause, sintomi e cura

    Questo tipo di disturbo è un mal di testa, a causa del quale possono comparire delle difficoltà nella vista, come, ad esempio, delle linee nella parte centrale o in quella periferica della visione. Le linee a volte possono essere associate anche a fenomeni lampeggianti. La causa principale è dettata da uno spasmo temporaneo dei vasi sanguigni dietro l’occhio e alla base di questo problema ci possono essere differenti motivi, anche se alcuni non sono stati individuati con precisione dalla ricerca scientifica. Nemmeno la cura, condotta sulla base dei farmaci a disposizione, può essere considerata risolutiva.

    Le cause dell’emicrania oftalmica possono essere tante. Il problema, infatti, può essere causato da alcuni disturbi della vista che non sono stati corretti, come la miopia o l’astigmatismo, oppure da altre patologie oculari, come la cataratta. Le origini del problema possono essere anche di altro tipo, come l’infiammazione del nervo trigemino.

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    (Fonte: www.tantasalute.it)

     

    Curiosità sugli occhi

    l peso della genetica

    Nonostante siano vari i fattori genetici che condizionano il colore dei nostri occhi, quello più diffuso è il marrone. Perciò, se uno dei due genitori ha gli occhi di questo colore, il figlio ha un’elevata probabilità di ereditarlo. In alcuni casi, che dipendono dal colore degli occhi di nonni e bisnonni, il bambino potrebbe ereditare occhi azzurri o verdi. Nel caso entrambi i genitori avessero occhi chiari, lo stesso verrebbe sicuramente ereditato dai figli.

    Occhi chiari? Reggi meglio l'alcol

    E’ ciò che afferma uno studio dell’Università di Atlanta: le persone con gli occhi chiari hanno una capacità elevata di reggere l’alcol (che bevono per sfuggire dalle varie ansie, alle quali sono più soggetti), chi invece ha l’iride scura, risulta essere più sensibile allo stesso, accusandone gli effetti in anticipo rispetto agli altri. Probabilmente, a causa di queste informazioni, si spiega il perché vi sia una maggiore percentuale di alcolizzati con occhi chiari, dato che la maggior tolleranza alimenta l’ego fino a portare all’abuso di alcol.

    Occhi scuri? Sei più sensibile all'anestesia

    Lo stesso studio rivela che le persone con occhi scuri sono anche più sensibili a determinati farmaci e all’anestesia utilizzata durante le operazioni chirurgiche. Da qui si può dedurre che per loro le dosi ridotte di farmaci e medicine sono tanto efficaci quanto l’utilizzo di dosi maggiori per coloro che hanno gli occhi chiari. Di conseguenza, già dal 1976, si è scoperto che le persone con occhi scure sono più sensibili a qualsiasi tipo di stimolo esterno (sudano di più o hanno un battito del cuore più accelerato) rispetto a quelle con gli occhi chiari.

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    (Fonte: http://fotogallery.doctissimo.it/)

    Cnr, fare sport può migliorare anche la vista

    Lo sport può migliorare anche la vista. Queste alcune delle conclusioni alle quali sono giunti dei ricercatori dell’In-Cnr di Pisa e dall’Università di Pisa, pubblicate su un studio edito da Current Biology.

    I ricercatori sono partiti dalla volontà di individuare quanto le attività motorie fossero in grado di agire sui processi di plasticità cerebrale, ovvero sulla capacità del nostro cervello di adattarsi agli stimoli ambientali, per esempio sugli stimoli raccolti differentemente da un occhio bendato a lungo e da un occhio aperto.

    “Abbiamo testato gli effetti di due ore di bendaggio di un occhio su 20 soggetti adulti in due diverse condizioni sperimentali: in una i soggetti stavano seduti durante le due ore di bendaggio e nell’altra pedalavano su una cyclette.I risultati sono sorprendenti: quando i soggetti svolgevano attività motoria gli effetti del bendaggio monoculare sono apparsi molto più marcati, con un notevole potenziamento della risposta agli stimoli presentati all’occhio che era stato chiuso rispetto all’analoga risposta osservata quando erano stati a riposo”.

    Risultati importanti, i cui meccanismi sono ora in fase di studio, ma che in ogni caso tendono a dimostrare che l’attività fisica, oltre che al benessere, al cuore, ai muscoli, può essere salutare anche per il nostro cervello.

    (Fonte: http://www.quotidianoprevenzione.it/)

    Vista, solo l'11% dei genitori sa quando portare il figlio dall'oculista

    Solo l’11% dei genitori italiani sa che i bambini devono effettuare il primo esame della vista entro i 3 anni. Il 25% ritiene, invece, che i figli debbano recarsi per la prima volta dall'oculista dopo aver imparato a leggere. È quanto emerge da un'indagine presentata il 7 dicembre a New York, durante il congresso: “United Scientific Group International Congress on Advances in Pediatrics”, da Paidòss (Osservatorio nazionale sulla salute dell’infanzia e dell’adolescenza), che ha intervistato 1.000 mamme e papà. I partecipanti, di cultura mediamente superiore e residenti su tutto il territorio italiano, sono genitori di oltre 1.100 bambini e ragazzi di età compresa tra 0 e 14 anni.

    (...) I pediatri di Paidòss e della Simpe (Società italiana di medici pediatri) hanno stilato un elenco di campanelli d'allarme, cui i genitori devono prestare attenzione: potrebbero, infatti, segnalare la presenza di disturbi visivi. Occorre quindi recarsi dal pediatra o dallo specialistica se il bimbo:

    1. avvicina molto la testa al piano di lettura;

    2. strizza le palpebre o ha gli occhi arrossati a causa di un continuo sfregamento; 

    3. prova fastidio alla luce;

    4. la sua testa è sempre reclinata da un lato mentre legge o studia;

    5. nelle foto presenta un riflesso bianco attorno all’occhio;

    6. ha gli occhi troppo grandi o troppo piccoli;

    7. ha una palpebra abbassata rispetto all’altra, l’iride irregolare nella forma o nel colore, o presenta scosse irregolari(nistagmo);

    8. ha occhi non correttamente allineati o in asse;

    9. ha un occhio apparentemente storto (segno di strabismo);

    10. strizza le palpebre per vedere meglio da lontano (per esempio quando guarda la televisione);

    11. ha le palpebre e le ciglia frequentemente ricoperte di secrezione.

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    (Fonte: http://salute24.ilsole24ore.com/)

    Consigli di igiene e prevenzione

    Ecco alcuni consigli su cosa fare nella vita di tutti i giorni per evitare che gli occhi possano infiammarsi, che si stanchino o vi siano dei rischi per la vista.

    Al risveglio: al mattino lavare bene gli occhi evitando di essere troppo energici e senza usare saponi irritanti. Toccare le palpebre sempre con le mani pulite per evitare che entrino nell’occhio agenti infettivi o irritanti, polvere o sporco, quindi lavare bene le mani prima di toccarsi gli occhi. Durante il giorno evitare più possibile di sfregare gli occhi, ciò potrebbe solo peggiorare un eventuale irritazione preesistente.

    Come fare se ci si deve toccare le palpebre: si raccomanda di usare delicatezza e di avere le mani ben pulite. Le mani devono essere lavate sempre se si sono toccati agenti contaminanti, particolarmente liquidi organici. Lavare le mani con sapone antibatterico per almeno 10-15 secondi e poi sciacquare bene sotto l’acqua.

    Gli occhi sono arrossati, bruciano o prudono. Che cosa fare? Sono tutti segnali che l’occhio ha qualche problema; quasi sempre si tratta di affaticamento per superlavoro o di irritazione per agenti esterni (polvere, smog, aria condizionata, sole, etc.). È bene non sfregarsi gli occhi in questi casi, ma ricorrere ad una goccia di lacrima artificiale possibilmente fredda; se la situazione non migliora, rivolgersi al medico specialista oculista per la valutazione delle cause.

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    (Fonte: http://www.sightsavers.it/)

     

    La cura della vista e la sicurezza al volante, il decalogo IAPB

    Dieci consigli utili per mettersi al volante, centrati in particolare sulla vista, sulla cura della vista, l’attenzione alla visibilità, interna ed esterna all’abitacolo, personale:

    1. Utilizzare occhiali da vista per la visione da lontano quando prescritti, meglio se dotati di lenti infrangibili (si consiglia di tenerne un paio di scorta). In caso d’incidente le lenti infrangibili sono più sicure anche in caso di scoppio dell’airbag. Se si portano lenti a contatto è comunque meglio avere con sé anche un paio d’occhiali da vista.
    2. Utilizzare occhiali da sole dotati di filtri a norma di legge, meglio se polarizzati perché riducono i riflessi (oppure applicare clip-on polarizzate agli occhiali da vista ossia dei copri occhiali scuri).
    3. Rallentare all’ingresso delle gallerie per limitare il cosiddetto “effetto tunnel”: le pupille hanno bisogno di qualche frazione di secondo per adattarsi alle nuove condizioni di luce. I fari vanno comunque accesi prima di entrare in galleria.
    4. Rispettare sempre i limiti di velocità. Premere troppo l’acceleratore significa anche ridurre la visione laterale e alterare la percezione della profondità.
    5. Limitare l’uso degli abbaglianti a casi di effettiva necessità: abusarne significa impedire agli altri automobilisti di vedere bene la strada di notte.
    6. Circa il 30% degli incidenti è dovuto all’alcol, che tra l’altro provoca anche una riduzione delle capacità visive (soprattutto della visione periferica) e dei tempi di reazione. Lo stesso dicasi per le droghe.
    7. In caso di nebbia rallentare o fermarsi quando la visibilità è scarsa.
    8. Non orientare le bocchette dell’aria condizionata verso il volto: potrebbero seccare l’occhio e ingenerare fastidi, soprattutto nel caso in cui si portino lenti a contatto (è comunque consigliabile avere con sé delle lacrime artificiali per idratare gli occhi al bisogno).
    9.  Non utilizzare dispositivi elettronici mentre si guida se non ricorrendo a comandi vocali e auricolare. Spostare continuamente lo sguardo tra un dispositivo vicino e la strada lontana è pericoloso.
    10. Mantenere sempre ben puliti parabrezza, specchietti e vetri dei fanali”

    (Fonte: http://www.quotidianoprevenzione.it/)

     

    Medicina: esperti, curare cecità per ridurre costi previdenza

    Ogni anno l’Inps eroga prestazioni per pazienti ciechi per un ammontare di circa un milione di euro, spesa che potrebbe essere sensibilmente contenuta grazie ai farmaci di ultima generazione, in grado di trattare patologie oftalmiche come le maculopatie, praticamente incurabili fino a qualche anno fa. È quanto emerge dai risultati preliminari di uno studio sulla cecità promosso da Novartis.
    Obiettivo dello ‘Osservatorio sui costi della cecità legale’, curato dal ‘Centre for economic and international study (Ceis) della facoltà di Economia dell’Università di Roma Tor Vergata, è quello di analizzare l’impatto previdenziale e assistenziale della cecità evitabile per supportare gli esperti a migliorare prevenzione, diagnosi e cura delle patologie oculari. “Abbiamo analizzato le prestazioni fornite – spiega Francesco Saverio Mennini, coordinatore dello studio e direttore del Centre for economic evalutation and Hta del Ceis – e dall’analisi dei numeri fin qui elaborati, si evince che l’Inps eroga per le pensioni un numero di prestazioni pari a 100.000 ogni anno con un importo per paziente di circa 3.300 euro all’anno, mentre per le indennità si registra un totale di 125.000 prestazioni, con un importo annuo per singolo paziente pari a circa 6.000 euro”. Le prestazioni previdenziali sono in costante crescita negli anni. L’incremento più significativo (+ 20%) è a carico delle degenerazione maculare senile.
    Si tratta della principale causa di cecità legale e di ipovisione tra gli ultrasessantenni nei paesi industrializzati, per la quale tuttavia negli ultimi anni, a differenza che in passato, esistono valide soluzioni terapeutiche con inibitori del Vascular endothelial growt factor (Vegf), in grado di evitare livelli di ipovisione tali da richiedere indennizzi. L’impatto socio-economico delle patologie oculari, spiegano gli esperti, potrebbe essere contenuto se si agisse sulla tempestività di diagnosi, presa in carico del paziente e aderenza alla terapia. 

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    Bimbo di 5 mesi operato agli occhi vede la mamma per la prima volta

    Soltanto dieci giorni fa ha potuto vedere per la prima volta il volto della sua mam­ma e del suo papà, ha regalato loro un sorriso molto specia­le appena i suoi grandi occhi, azzurri come il cielo, hanno visto la luce ed è stato un abbraccio tenero e lungo. Un pianto di gioia. Perché la sto­ria di Luciano, un bimbo di soli cinque mesi, provenien­te dall'Albania, cieco dalla nascita per colpa di una cata­ratta congenita, è piena di amore e racconta che si pos­sono realizzare i sogni dei bambini, soprattutto quando provengono da luoghi in cui la tecnologia chirurgica non dà la garanzia di una riuscita al cento per cento.

    Colpito dalla malattia a en­trambi gli occhi, Luciano ha vissuto nell'oscurità per tutti i cinque mesi della sua vita, voltava la testolina per senti­re le parole di mamma e papà, viveva in un mondo comple­tamente suo, fino a quando la sua famiglia ha ottenuto la possibilità di una visita alta­mente specialistica presso l'ospedale Oftalmico di Tori­no (che conta, tra gli altri, 150 interventi di oftalmologia pe­diatrica l'anno)

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    (Fonte: http://www.cronacaqui.it/)

    David Bowie, il segreto del colore dei suoi occhi: fu un pugno a renderli diversi

    Era conosciuto anche come il divo dagli occhi bicolore David Bowie, l'artista inglese scomparso a 69 anni. Lo sguardo asimmetrico, con l'occhio destro azzurro e il sinistro quasi nero, ha contribuito a esaltare la sua spiccata personalità. Il Duca Bianco del rock non ha dovuto indossare lenti a contatto colorate per ottenere l'effetto magnetico, ma gli è bastato ricevere un pugno da adolescente. Sembra infatti che fosse affetto da midriasi permanente, una malattia conseguente a traumi diretti sull'occhio. Il motivo di quella che viene raccontata come una zuffa giovanile con il compagno di scuola e futuro collega George Underwood fu una ragazza, riporta oggi la stampa internazionale. "La midriasi permanente consiste nella paralisi del nervo costrittore della pupilla, che non riesce più a effettuare il movimento di apertura e chiusura e quindi a dosare la quantità di luce che può entrare nell'occhio - spiega all'AdnKronos Salute Lucio Buratto, direttore del Centro ambrosiano oftalmico di Milano - Esteticamente questo si traduce in una pupilla dilatata e in una conseguente percezione di un occhio più scuro rispetto all'altro". 

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    (Fonte: www.rainews.it)

    Infezioni da lenti a contatto, il 99% delle volte è colpa di chi le usa

    Per chi indossa lenti a contatto le infezioni oculari possono essere in agguato,anche per comportamenti sbagliati. In base ai dati di un sondaggio su 1000 persone negli Usa, piu' del 99% dei rispondenti ha evidenziato di aver tenuto almeno un comportamento a rischio: dal tenere l'astuccio porta-lenti più a lungo di quanto raccomandato (82,3%) all'aver tenuto lenti anche mentre dormiva (50,2%), fino a 'rimpiazzare' la soluzione per le lenti che stava finendo aggiungendone della nuova, non svuotando l'astuccio (55,1%). A condurlo il Centers for Disease Control and Prevention (CDC), in collaborazione con i ricercatori del Contact Lens Assessment in Youth, che cin un'altro sondaggio sono riusciti a stimare che sono circa 41 milioni gli americani adulti che usano lenti a contatto. Ognuno di questi comportamenti- sottolinea il Cdc- secondo studi precedenti aumenterebbe il rischio di infezioni oculari di cinque volte o più. In occasione della Contact Lens Health Week, fino al 28 agosto, dal Cdc arrivano anche consigli utili. Lavare le mani con acqua e sapone prima di maneggiare le lenti a contatto, toglierle prima di dormire, nuotare o fare la doccia, risciacquarle in soluzione disinfettante quando le si rimuove, lavare l'astuccio con una soluzione per lenti a contatto, asciugarlo con un panno pulito e conservarlo a testa in giù senza tappi, ricordando di sostituirlo ogni tre mesi.

    (Fonte: www.ansa.it)